
COSA SI INTENDE PER COLITE?
La colite è un’infiammazione del colon, il secondo tratto dell’intestino crasso, quella parte del canale digerente posizionata tra il cieco e il retto.
Il colon anatomicamente è suddiviso in 3 porzioni: colon ascendente, traverso e discendente.

La muscolatura della parete del colon si contrae in maniera involontaria, determinando la progressione del contenuto alimentare al suo interno. Durante questo avanzamento, il colon elabora i prodotti di scarto della digestione, riassorbendo acqua ed elettroliti.
I residui alimentari che si formano, le feci, vengono portati al retto e poi espulsi attraverso l’ano.
I più comuni SINTOMI della colite sono STIPSI o DIARREA, spesso alternate, DOLORI e CRAMPI ADDOMINALI, GONFIORE e FLATULENZA, emissione di MUCO insieme alle feci.

L’INTERVENTO DELL’OSTEOPATA
Spesso chi soffre di colite chiede che il terapista sia un OSTEOPATA VISCERALE. In realtà è importante chiarire che non si può parlare di osteopati viscerali, nel senso che la visita dall’osteopata è GLOBALE e comprenderà anche l’approccio viscerale, ma non solo quello.
Infatti, la causa di un problema o di un dolore può essere molto lontana dalla sintomatologia: per arrivare alla DIAGNOSI corretta, occorre ricercare la CAUSA del problema o del dolore, per risolverlo alla radice.
LA VISITA OSTEOPATICA
La visita inizia con l’anamnesi, cioè la storia del paziente. Il terapista indaga le abitudini di vita del paziente, lo stile alimentare, lo stress sia fisico che emotivo, quali traumi ha subito nel passato, gli interventi chirurgici, le patologie sofferte, se assume medicinali e ogni altra informazione che potrebbe risultare utile.
E’ importante anche che il paziente porti con sé gli eventuali esami strumentali a cui si è sottoposto, come la colonscopia e la diagnosi dello specialista gastroenterologo.
L’osteopata osserva poi il paziente in piedi e sul lettino. Esegue test funzionali articolari di mobilità e densità dei tessuti sottostanti, decidendo se intervenire agendo sulla struttura (thrust), sul sistema sospensorio del viscere oppure, se il problema è di tipo psicosomatico, attraverso la regolazione del ritmo cranio-sacrale, riequilibrando il sistema neurovegetativo.
Attraverso alcuni test e grazie alla PALPAZIONE, il terapista identifica il punto più vicino alla causa del problema riportato dal paziente. Se il punto è identificato proprio nel colon, significa che la causa risiede effettivamente nel viscere.
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IL TRATTAMENTO
L’osteopata stimola l’intestino crasso attraverso delle tecniche di pressione e improvviso rilascio, che favoriscono la PERISTALSI, il naturale movimento della muscolatura interna, che permette l’avanzamento del contenuto alimentare verso il retto.
E’ utile anche il trattamento del legamento epato-colico con il fegato, di quello gastro-colico con lo stomaco e freno-colico con il diaframma. Poiché i visceri sono legati tra di loro, infatti, la tensione di uno può dipendere dall’irrigidimento di un legamento.
Altrettanto fondamentale è che ogni organo e struttura corporea ricevano la corretta quantità di sangue. La pervietà vascolare, cioè il giusto passaggio del flusso di sangue, garantisce l’apporto di nutrimento attraverso le arterie e toglie infiammazione per mezzo delle vene.
Già al termine di una prima seduta di osteopatia, quindi, il colon risulterà più morbido al tatto, meno dolorante e gonfio, avviato ad espletare correttamente le sue funzioni digestive.
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COLLEGAMENTO CON ULTERIORI DISTURBI: LA PSOITE
Il colon irritato può essere causa di ulteriori disfunzioni e patologie. Un disturbo molto comune è la PSOITE. Spesso chi soffre di colite percepisce un dolore che si irradia fino alla parte anteriore della coscia: è probabile che si tratti di un’infiammazione del muscolo ileopsoas, un muscolo grande che congiunge la colonna vertebrale all’anca, passando sotto, proprio a stretto contatto col colon. Questa particolare vicinanza determina con facilità un assorbimento dell’infiammazione da parte di questo muscolo, che si infiamma a sua volta.
Il muscolo ileopsoas, che è uno dei più grandi del nostro corpo, è determinante nella POSTURA. Un suo malfunzionamento, perciò, può alterare l’assetto posturale e l’appoggio dell’arto inferiore. Poiché si inserisce sulle vertebre lombari, porta anche a soffrire di lombalgia (col rischio di patologie discali più gravi, come ernie e protrusioni). Ma a questo livello partono anche le radici nervose che raggiungono il colon, determinando, come è evidente, un circolo vizioso.
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CONCLUSIONI
Se consideriamo tutte le fondamentali strutture che vengono coinvolte (organi, muscoli, articolazioni, nervi), comprendiamo quanto sia insensato affrontare il disturbo attraverso palliativi e l’utilizzo di antinfiammatori: l’unica CURA realmente efficace consiste nel risalire alla vera CAUSA che rappresenta il punto iniziale e che scatena il SINTOMO tanto fastidioso.
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