Il trattamento osteopatico viscerale opera a livello di visceri e strutture corporee.
Quando si è in uno stato di salute ottimale, la relazione tra i visceri e le diverse strutture del corpo (muscoli, membrane, ossa e fasce) resta stabile, nonostante l’infinita varietà di movimenti corporei.
Quando, invece, un organo è impossibilitato a muoversi in armonia con i visceri circostanti, si trova a funzionare disarmonicamente, a scapito di tutti gli altri organi e strutture del corpo. Questo può accadere a causa di anomalie nel tono, aderenze in seguito a interventi chirurgici, stress o sovraccarichi tensivi o per alterazioni dell’omeostasi.
Tale disarmonia genera dei punti fissi di tensione anomala, che il corpo si trova ad aggirare. L’irritazione cronica che ne deriva crea a sua volta i presupposti per l’insorgere di malattie e disfunzioni.

I visceri infatti, come tutte le altre parti del corpo, si muovono.
Un rene per esempio, percorre circa 600 metri al giorno scendendo e risalendo sotto l’azione del diaframma.
Per ciò che concerne l’osteopatia, la manipolazione viscerale utilizza il posizionamento specifico della forza delle mani per normalizzare la mobilità, il tono e il moto dei visceri e dei loro tessuti connettivi (fascia, legamenti, membrane).
I trattamenti osteopatici viscerali, per mezzo di delicate manipolazioni, possono migliorare il funzionamento dei singoli organi, dei sistemi al cui interno essi funzionano e anche l’integrità strutturale del corpo intero. Inoltre, le terapie manuali intervengono positivamente sulle aderenze post operatorie e possono risolvere problemi di coliti, gastriti, reflussi gastro esofagei, cistiti e aritmie cardiache.